Come evitare di trasformare il proprio discorso in una tortura visiva per gli ascoltatori.

Perla di Vittorio Galgano 

Come erano bravi una volta i RELATORI!  Si servivano soprattutto di un’esposizione sintetica e vivace della voce e del linguaggio del corpo.
La tecnologia dei supporti visivi di un tempo non poteva certo prendere il sopravvento sulle loro prestazioni personali e impoverirne la relazione con il pubblico.
Chi comunica, è vero, deve coinvolgere anche la vista di chi ascolta, ma limitatamente ad alcuni aspetti dell’esposizione.

 

I supporti visivi non devono mai relegare il ruolo del RELATORE a dispensatore di diapositive.

 

Oggi questo avviene, con grande facilità, grazie all’utilizzo di programmi come POWER POINT. La tecnologia prende il sopravvento e il relatore, da una posizione seminascosta, utilizzando un telecomando, comincia a bombardare con diapositive strapiene di parole e di immagini gli occhi degli ascoltatori. È un vero e proprio bombardamento visivo, una vera tortura.

 

“Ho le palle degli occhi infuocate e una gran confusione in testa!”. Fu la conclusione ironica di un partecipante alla fine del DISCORSO di uno di questi bombardieri.

 

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Le slides devono lasciare il protagonismo al RELATORE e vanno considerate soltanto come un supporto, anche se molto EFFICACE, della sua azione.

 

Esse devono essere sintetiche e concorrere al  raggiungimento dei seguenti scopi:

  • suscitare interesse (l’immagine del premio che verrà corrisposto a chi raggiunge l’obiettivo);
  • rafforzare le emozioni (la foto di un piccolo animale domestico sottoposto a maltrattamenti);
  • acquisire credibilità e fiducia (attestati, premi, immagini di lavori realizzati, lettere di referenza ecc.);
  • conseguire la massima chiarezza. In molti casi per descrivere efficacemente un processo, un metodo o i componenti di un pezzo meccanico non c’è accorgimento migliore di quello di utilizzare le immagini.
    Una volta sentii fare da un RELATORE questa analogia:
    “È comoda come una chaise-longue di Le Corbusier”.
    Molti, è possibile, che non sapessero di cosa si trattasse. Il mio vicino di posto, mi chiese addirittura se si trattava di una motocicletta. In casi del genere è sempre opportuno il riferimento visivo;
  • potenziare il ricordo di un concetto importante. Infatti è risaputo che la mente ricorda: il 20% di ciò che si ascolta; il 40% di ciò che vede e ben l’80% di ciò che vede e ascolta contemporaneamente.
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