Ed evitare spiacevoli inconvenienti

Perla di Vittorio Galgano 

L’ORATORE deve approdare, in modo sicuro e deciso, nella FASE CONCLUSIVA DEL DISCORSO.
Questa fase è importantissima e tutti gli ORATORI che mirano a motivare, dopo averne scelto attentamente le parole, la provano e riprovano per ottenere l’effetto desiderato.

 

Infatti un discorso di tipo persuasivo o motivazionale deve avere una CONCLUSIONE che susciti forti emozioni e lo suggelli in modo indelebile.

 

Perché allora alcuni ORATORI dimostrano spesso delle difficoltà nel terminare e guastano l’effetto del loro DISCORSO proprio nella FASE CONCLUSIVA?
Dipende, nella maggioranza dei casi, da una preparazione poco accurata o insufficiente. Ma può capitare anche quando l’ORATORE, pur essendosi preparato con cura, si è limitato a fare un controllo approssimativo del tempo necessario per svolgere la conferenza.

 

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Lo stretto controllo del tempo che ci è stato assegnato è un aspetto importantissimo della preparazione del DISCORSO.
Quando questa verifica non è fatta a dovere, a risentirne è proprio la CONCLUSIONE per i seguenti motivi:

  • l’ORATORE ad un certo momento, si accorge di essere in anticipo sul tempo assegnato e per riempire il buco introduce delle idee e delle argomentazioni che durante la stesura del DISCORSO aveva ritenuto piĂą opportuno escludere. Questa introduzione però finisce col modificare il senso del DISCORSO ed egli sul finale si trova in difficoltĂ  nel tirare la CONCLUSIONE.
  • oppure per riempire il vuoto di tempo, decide di fare delle ripetizioni su alcuni degli aspetti trattati. Il DISCORSO, proprio sul finale, si disperde in inutili ripetizioni, che indeboliscono irrimediabilmente la CHIUSURA.
  • l’ORATORE mentre parla viene folgorato da un’idea che durante la preparazione non gli era venuta e cede alla tentazione di introdurla. Purtroppo questa introduzione allunga il DISCORSO; sovente si concilia anche male con tutto il resto e l’oratore non riesce a convergere verso una conclusione chiara e sicura.
  • l’ORATORE, al contrario, si accorge di aver divorato quasi tutto il tempo che gli è stato assegnato e si trova ancora lontano dalla CONCLUSIONE. Accelera, finisce col mangiarsi le parole e col saltare anche qualche passaggio. Per tranquillizzare il PUBBLICO ricorre infine ai deprecabili segnali di chiusura del tipo: “Ancora qualche minuto e poi concluderò”.

 

A questi inconvenienti possiamo far fronte con queste due raccomandazioni:

  1. siate estremamente precisi nel controllare il tempo necessario per esporre il DISCORSO durante la fase di preparazione;
  2. attenetevi strettamente a quanto avete preparato. Per quanto allettanti vi possano sembrare, non introducete mai idee o argomentazioni improvvisate sul momento.
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