Barbara Palombelli intervista Adriana Galgano sulla attività di formazione di Ottantaventi sul time management e il parlare in pubblico.

 

pubblicato su LA REPUBBLICA | intervista a Adriana Galgano |

 

la Repubblica Adriana Galgano Time Management

“Mi chiamo Adriana Galgano, ho 33 anni, sono milanese, la mia azienda si chiama Medea e si occupa della commercializzazione di prodotti e servizi dell’azienda di famiglia che è l’OTTANTAVENTI. Quest’ultima deve il suo nome alla legge di Pareto – economista svizzero della fine dell’Ottocento – che stabilisce che è il 20% di quello che facciamo a determinare l’80% dei risultati.
Vendiamo metodi di pianificazione, Corsi di FORMAZIONE per dirigenti e venditori, spieghiamo come si deve parlare in pubblico, come comunicare e vendere per telefono, come dividere il proprio TEMPO“. Alt. La giovane, bella e decisa signorina che ho invitato a bere il tè in una sala a piazza di Spagna continuerebbe a parlare ancora. Ma c’è bisogno di un attimo di pausa.

 

Lei coglie il mio smarrimento nello sguardo e mi porge – gentilmente – delle carte. La guardo e capisco perché i suoi amici la chiamano “la tedesca”. A parte il fatto che l’ultima estate – “invece di perdere tempo al sole o al mare” – è andata ad Heidelberg a studiare, appunto, il tedesco. Non ha tempo da perdere, ha già fotografato la situazione, non capisco quasi nulla di quello che mi sta spiegando. Ha preparato schemi e pagine, mi porge persino un libro scritto da papà Vittorio Galgano per la Sperling & Kupfer, “Come diventare un grande venditore”, tecniche, tattiche e strategie per conquistare nuovi clienti e mantenerli fedeli per sempre. Non so più se la sto intervistando o se in realtà io non sia già stata ipnotizzata dal metodo di “persuasione palese” che questa strana famiglia ha inventato.

 

Cerchiamo di imparare. Ecco come deve essere “L’uomo OTTANTAVENTI” e quali sono i suoi comandamenti (pazientate un attimo, è davvero una cosa da capire…). L’uomo giusto o la donna giusta – secondo Adriana Galgano – “attribuisce la stessa importanza alla vita famigliare e a quella professionale poiché è consapevole che entrambe si integrano e contribuiscono al suo equilibrio e alla pienezza della sua esistenza. Privilegia la persuasione e rifugge da atteggiamenti aggressivi ed autoritari; si muove solo se è strettamente necessario e prima di farlo si chiede se è possibile ottenere lo stesso risultato tramite telefono, fax o per posta; negli spostamenti privilegia i mezzi pubblici perché gli consentono di leggere o di scrivere; raggruppa più persone da visitare con un unico spostamento; non affronta una situazione se prima non si è convinto di volerla risolvere; ha quotidianamente degli appuntamenti con se stesso per rivedere i propri obiettivi e per verificare se ciò che sta facendo è strettamente connesso con loro; conosce i propri difetti e le proprie carenze ed è abituato a giocarci creativamente per superarli e vincerli; svolge per iscritto una buona parte del suo lavoro di riflessione; fa una cosa alla volta e mira a farla bene senza inutili perfezionismi; non consente da parte di altri interruzioni frequenti e ingiustificate; di fronte ad un inconveniente non si chiede di chi è la colpa ma si chiede cosa fare e si potrebbe andare ancora avanti.”

 

Adriana è una ragazza magra, sportiva, ha i capelli lunghi e fini, gli occhi verdi che ti passano attraverso. Milanese, lavora a Perugia, dove ha la sede principale l’azienda di famiglia, ha un fidanzato a Roma, gira l’Italia da sola in macchina, “cinquantamila chilometri all’anno” per andare ad insegnare trucchi, segreti e tattiche a decine di aziende, fra cui le più note sono la Ip Petroli, la Aprilia, la Samsonite, la Bang & Olufsen. Faticoso. Non per lei che ha brevettato perfino un’agenda speciale (me la mostra, ci capisco pochissimo, divide la giornata in OBIETTIVI, tramite e priorità, deve essere utile) che si basa sul “TIME MANAGEMENT“, ovvero sull’organizzazione razionale del TEMPO contro quelli che lei definisce i “rubaore” sempre in agguato.

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É TEMPO di diventare più EFFICACI!

 

Il mondo dei Galgano (lo zio di Adriana, Alberto, è il guru della qualità totale ed ha scoperto ed applicato con successo nuovi sistemi per rivoluzionare l’organizzazione della produzione e il papà di Adriana, Vittorio si è specializzato nelle tecniche per la vendita) è un mondo strano. I due fratelli nei primi anni Settanta hanno importato ed adattato al mondo culturale italiano le tecniche di organizzazione e persuasione, celebri negli Stati Uniti. Il sistema deve funzionare, i clienti aumentano.
Papà Vittorio sta scrivendo un altro libro “Come parlare in pubblico”, fondato sulle lezioni e sui seminari che da più di dieci anni tiene a Milano. La figlia Adriana lo aiuta nella stesura finale dei saggi, la moglie Gabriella è la segretaria organizzativa del gruppo.

 

Dopo la laurea in Scienze Politiche la ragazza Adriana ha fatto di tutto, la baby sitter in Inghilterra, la venditrice di corsi di inglese porta a porta, ha lavorato nei centri di ricerca regionali, ha insegnato all’Università e alla fine ha seguito le orme paterne. Ma ha voluto fondare – per essere comunque autonoma – una sua azienda nel 1992, la Medea, che fornisce servizi all’impresa di casa.

 

In Confindustria la Galgano lavora nella “commissione rapporti economici dell’associazione giovani imprenditori” è – dice – “il mio modo di fare politica abbiamo anche presentato una nostra proposta di riforma elettorale… Confidiamo nell’elettorato di opinione quello che si muove e sceglie, di volta in volta, la proposta migliore. Noi imprenditori non abbiamo un’impostazione ideologica, ci arrabbiamo quando voi giornalisti ci bollate con questa o quella etichetta. E non mi piace neppure quando ci chiamate padroni e padrone fa pensare ai fighetti in Rolls Royce, non a gente che pedala dodici ore al giorno, viaggiando in lungo e in largo in un paese dove è ancora un’avventura prendere un aereo in orario. L’altr’anno, per sei settimane, ho viaggiato sulla linea Roma-Catanzaro-Roma mai meno di un’ora e mezzo di ritardo, giuro.

 

Adriana Galgano si distende giocando a “Trivial Pursuit”, ha passato il Capodanno a Praga con un gruppo di giovani imprenditori conosciuti nelle riunioni romane di Confindustria, confessa “forse siamo un po’ più ricchi dei nostri coetanei ma non abbiamo il TEMPO di usarli, i soldi. Per noi l’impresa è davvero un valore sociale, il luogo dove vanno concentrate energie, risorse ed investimenti”. Filosofia di Adriana trentenne convinta che gli imprenditori debbano cambiare immagine, migliorarla con l’aiuto di voi giornalisti. Per i figli, per costruire una famiglia ancora non c’è tempo. Quando mi trovo in ufficio a mezzanotte penso “meno male che non ho un marito e un figlio a casa che mi aspettano!”

Adriana Galgano

partner Ottantaventi

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