Come comunicare anche con il linguaggio del corpo in modo assertivo

Perla di Massimo Brizzi 

Il nostro corpo parla!
Il LINGUAGGIO DEL CORPO rispecchia stati d’animo e sensazioni spesso più fedelmente di quello verbale ed è quindi da analizzare con attenzione.
Grazie ad esso possiamo individuare, per esempio, atteggiamenti di assertività, passività o aggressività nei nostri interlocutori.

 

“No, non sono per niente d’accordo con te”
“Ok, facciamo come dici tu”
“Valutiamo bene i pro e i contro prima di prendere una decisione affrettata”.

 

Tre frasi che esprimono i tre atteggiamenti, AGGRESSIVO, PASSIVO e ASSERTIVO.
Ma cosa altro può dirci un’attenta osservazione di chi le pronuncia?

 

Facciamo il caso di un nostro collega che ci dice “Ok, facciamo come dici tu” perché non vuole o non riesce a dirci “No, non sono per niente d’accordo con te!” che rispecchia invece il suo reale stato d’animo.

 

Il suo LINGUAGGIO DEL CORPO ci sta sicuramente fornendo qualche segnale di un’AGGRESSIVITA’ tenuta a freno

 

Quali gli indizi più importanti che il LINGUAGGIO DEL CORPO fornisce sul reale atteggiamento delle persone?

 

Non guardare l’altro, ritrarsi, aumentare il ritmo della respirazione, arrossire, non trovare le parole o balbettare, incrementare gli auto-contatti, spostare il corpo da un piede all’altro, sono segnali di tensione che possono indicare un atteggiamento di sostanziale PASSIVITA’.

 

L’AGGRESSIVITA’ può invece essere espressa dal sostenere ostentatamente a lungo lo sguardo dell’altro; dalla postura rigida; dall’invasione dello spazio vitale altrui (accorciare cioè la distanza interpersonale al di sotto della “soglia critica” di un metro); dalla respirazione comunque accelerata; da una gestualità accentuata.

 

Corso LA COMUNICAZIONE EFFICACE

AGGRESSIVO O PASSIVO? ASSERTIVO!

 

Comunichiamo infine la nostra ASSERTIVITA’ grazie a:

  • una postura eretta ed equilibrata;
  • la capacità di guardare negli occhi il nostro interlocutore, e di distogliere lo sguardo al momento giusto, per evitare imbarazzi;
  • la giusta alternanza inspirazione/espirazione;
  • il rispetto dello “spazio vitale”;
  • la capacità di evitare balbettii e lunghe pause;
  • la limitazione o l’eliminazione di manierismi nervosi.
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